Progetto U.F.O.: Utilità dei Farmaci Oncologici orali.
Dati preliminari di uno studio di outcome-research
Progetto U.F.O.: Utilità dei Farmaci Oncologici orali.
Dati preliminari di uno studio di outcome-research
Alberto Costantini, Fiorenzo Santoleri, Paola Sorice, Antonella Carloni, Francesco De Vita, Veronica Scurti, Marilena Romero
Riassunto. Introduzione. Il crescente uso dei farmaci oncologi orali negli ultimi anni, oltre a rappresentare per i pazienti un'occasione di cura più comoda e maneggevole rispetto alla terapia parenterale, apre la strada a diversi interrogativi riguardanti l'esito clinico, l'effettiva aderenza alla terapia ed il rispetto delle dosi indicate dal medico oncologo e conseguentemente gli aspetti economici. La distribuzione dei farmaci oncologici orali per il tramite esclusivo della farmacia ospedaliera, rappresenta una'opportunità per studiare questo nuovo approccio terapeutico in ambito oncologico in riferimento alle implicazioni cliniche, economiche e sociali. A tal proposito è stato realizzato un programma di out come research a partire dalle farmacie.
Materiali e metodi. Il programma di outcome - research, iniziato il 1 gennaio 2011, ha previsto la collaborazione di farmacisti, medici e pazienti. È stato sviluppato un software in formato Access®, FarmaDDSS, pensato per seguire il paziente durante tutto il suo percorso di cura e per reperire informazioni sugli esiti clinici, sulla compliance e sulla qualità di vita dell'assistito.
Risultati. I pazienti inclusi nello studio nel 2011 sono stati 352: 51,9% sono maschi e il 54,3% ha più di 65 anni. Il principio attivo più prescritto è risultato la Capecitabina (45%) seguita dall'Imatinib (17,8%) e dalla Lenalidomide (9,6%). La maggior parte dei pazienti esaminati (74,7% del totale) sembra non rispettare le prescrizioni mediche: solo 104 ha buona aderenza mentre per 135 l'aderenza è bassa e per 24 alta. Tra i pazienti con bassa aderenza il 60% ha più di 64 anni di età e il 54% sono maschi, e la maggior parte assume Capecitabina, Lenalidomide e Imatinib.
Conclusioni. I dati preliminari confermano la necessità di seguire il paziente oncologico avendo cura di ampliare programmi multidisciplinari per ottimizzare la terapia soprattutto nella fascia di età più debole che è quella over 65.
Parole chiave: Farmaci oncologici orali, out come research, RDD (Dose ricevuta giornaliera), PDD (Dose Prescritta Giornaliera), compliance.
Abstract. Usefulness of Oral Oncological Drugs. Preliminary data of an outcome-research study
Introduction. The increasing use of oral oncological drugs over the past few years represents for the patients a more comfortable and handier way compared to the parenteral therapy. Their delivery through the hospital pharmacies, provides an opportunity to monitor the clinical, economic and social implications.
Materials and methods. An outcome research program started on 1st Jan 2011, with the collaboration of hospital pharmacists, doctors and patients. A software in Access® FarmaDDSS form has been developed, to follow patients during the whole treatment and to get information on compliance, clinical outcomes, patients' quality of life.
Results. Up to 352 patients were included in the program during the study period (2011). Capecitabine, Imatinib and Lenalidomide accounted for 72,8% of all dispensed drugs with an overall unsatisfactory compliance (a rate of 60% of poor compliance, specifically in the older population), in the presence on the other side of a 3 fold increase of costs.
Conclusion. Preliminary data confirm that it's necessary to follow oncological patients through multidisciplinary programs in order to improve cost-effective profile especially among older patients.
Key words: Oncological drugs, outcome research, RDD (Received Daily Dose), PDD (Prescribed Daily Dose), compliance.