Sanità e Spending Review
Health and Spending Review


Barbara Meini, Silvano Giorgi
Caporedattori del Comitato Unico Editoria Sifo


In una New 24 del Sole 24 Ore del 5 agosto 2016 Roberto Turno parla di sanità e spending review (http:// www.ilsole24ore.com/art/notizie/2016-08-05/sanita-pressing-spending-review-155130.shtml?uuid= ADGGr91), in particolare pone l’accento sull’ormai trita e ritrita faccenda della differenza di prezzo per gli stessi beni sanitari acquistati dalle Aziende Sanitarie, non solo di diverse Regioni ma anche all’interno della stessa Regione.
I dati presentati sono di grande effetto e sicuramente evidenziano bene il problema.
L’autore porta ad esempio dispositivi medici con differenze di prezzo veramente importanti, e a motivo di tali differenze cita micro gare locali e/o organizzazioni d’acquisto assolutamente carenti.
La soluzione prospettata dell’autore, secondo la logica che “l’unione fa la forza”, sarebbe rappresentata dall’aggregazione.
Per questo vengono citate come esempi di aggregazioni le Regioni, che già si sono portate avanti col lavoro: Toscana, Umbria e Marche. Queste Regioni infatti hanno realizzato in taluni casi stazioni uniche di appalto, in altri casi sono addirittura andate oltre costituendo veri e propri enti.
Leggendo attentamente l’articolo sembra che il Governo nel 2017 lavorerà su queste tematiche, così da azzerare il più possibile le differenze di prezzo, sia dei dispositivi medici sia dei farmaci. Questo, secondo le stime riportate, potrebbe indurre mediamente un contrazione della spesa sanitaria intorno al 30%, con evidenti risparmi miliardari.
Al di là delle cifre che non vogliamo commentare, appaiono doverose alcune considerazioni.
La prima, diciamocelo francamente è la speranza che ciò possa avvenire, e che non sia la solita melassa politica.
Come seconda considerazione un auspicio, che per portare a termine un’operazione di questo genere siano utilizzate le risorse giuste. Infatti, ad oggi, nelle citate “aggregazioni” trovano grande spazio profili professionali adatti sì ad organizzare una logistica efficace, ma incapaci di distinguere le priorità sanitarie, probabilmente non avendo una formazione adeguata.
Quindi ben vengano le “aggregazioni”, il livellamento dei prezzi, la migliore logistica. Ma sicuramente i nocchieri di queste attività non possiamo che essere noi, che per formazione sanitaria altamente specializzata, siamo in grado di fare la giusta sintesi fra il bisogno sanitario ed il risparmio economico.
Concludiamo con la speranza che ci sia un maggior coinvolgimento della categoria, anche attraverso la Società Scientifica, che rappresenta la stragrande maggioranza dei farmacisti che operano nella Servizio Sanitario, nella ricerca di reali azioni di contenimento della spesa.
Azioni che fra l’altro molti di noi già fanno e fanno bene.
Lavoriamo tutti, perché questo concetto faccia breccia ad ogni livello.