Progetto GIFT. Gestione Integrata ospedale-territorio del paziente affetto da scompenso cardiaco: ruolo del Farmacista Territoriale

Francesca Spadaro, Rosalba Lalzone, Elisabetta De Bastiani, Marina Ferri, Riccardo Roni, Mauro Mattei, Per il gruppo di Lavoro Progetto GIFT

RIASSUNTO: Il progetto sperimentale GIFT nasce e si sviluppa in una realtà territoriale della Provincia autonoma di Trento (520000 abitanti) dove, già da alcuni anni gli specialisti ospedalieri (medici, farmacisti, infermieri, dietiste) dell’Ospedale di Rovereto e i medici di medicina generale operanti nel Distretto sanitario della Vallagarina (89500 abitanti) sono impegnati in un processo di gestione condivisa dei pazienti con scompenso cardiaco (SC). Il progetto di ricerca si propone di verificare se il coinvolgimento nel follow-up del paziente con SC del farmacista territoriale, appositamente formato e sensibilizzato, sia in grado con il proprio intervento di migliorare la gestione di tale patologia. Le farmacie aperte al pubblico rappresentano i presidi sanitari più facilmente «accessibili» e la «dispensazione» del farmaco
rappresenta una preziosa occasione non solo per veicolare informazioni e consigli sui corretti stili di vita, ma anche per migliorare l’aderenza alle terapie.

Metodi. Tutti i pazienti con SC ricoverati presso le unità operative partecipanti (Medicina, Cardiologia e Geriatria) assieme ai parenti o ai caregiver ricevono un’apposita educazione supportata da materiale cartaceo per migliorarne l’empowerment. In questa fase educativa sono coinvolte diverse figure professionali: le infermiere, le dietiste e il farmacista ospedaliero per trattare in maniera integrata tutti gli aspetti della patologia. I pazienti che intendono aderire allo studio sono quindi arruolati, previa acquisizione del consenso, e randomizzati in un braccio di intervento e uno di controllo. I pazienti del braccio di intervento sono seguiti dal farmacista territoriale (di riferimento/fiducia), secondo un percorso programmato e strutturato. Attraverso un percorso di formazione mirato, i farmacisti sono stati informati sulla rilevanza epidemiologica dello scompenso cardiaco e sulla gestione terapeutica della patologia ed hanno definito gli strumenti informativi da destinare, in farmacia, ai pazienti arruolati nello studio (materiale informativo di rinforzo all’educazione ricevuta in ospedale). I farmacisti stessi hanno inoltre provveduto a predisporre gli strumenti di verifica del proprio intervento (griglie di rilevazione). Ad un mese dal ricovero e dopo un anno i pazienti di entrambi i bracci sono chiamati a rispondere (da uno stesso valutatore) ad un questionario sulla qualità della vita: KCCQ (The Kansas City Cardiomyopathy Questionnaire) e SF 12 (Short Form Health Survey).

Risultati. Il progetto GIFT iniziato lo scorso ottobre nel Distretto sanitario della Vallagarina si concluderà alla fine del 2011 con la pubblicazione dei risultati. Questo progetto vuole essere la prima esperienza in Italia che valorizza il ruolo del farmacista sia ospedaliero che territoriale
come educatore e figura di supporto molto importante per i pazienti affetti da una patologia cronica come lo scompenso cardiaco. L’educazione sia dei pazienti che dei caregiver già a livello ospedaliero rinforzata a livello territoriale diventa un intervento di fondamentale importanza nella gestione di tale patologia